Peschici

Peschici domina la costa nord del Gargano, ricca di splendide grotte dai molteplici colori in uno scenario unico, tra storia, natura e buona tavola.

A meno di 15 km dalle spiagge di Vieste, la bella Peschici è arroccata su una rupe a picco sul mare e domina una delle baie più suggestive d’Italia, nel Parco Nazionale del Gargano. Cuore di Peschici è il maestoso castello normanno, insieme alla Torre del Ponte, porta d’accesso al magico dedalo di pietra, con scalinate scavate nella roccia, riempimenti di ciottoli, case che digradano verso il mare e le caratteristiche facciate bianche delle abitazioni.
Il grazioso borgo marinaro custodisce un passato ricco di storia: poco fuori dall’abitato, si ritrovano la grotta preistorica nei pressi di Manacore, oggi parco archeologico, l’Abbazia di Santa Maria di Càlena, fra le più antiche d’Italia, e il Santuario della Madonna di Loreto, fatto erigere, secondo la leggenda, da un gruppo di pescatori scampati a un naufragio.
Dal belvedere del centro storico, lo sguardo si perde tra i pini d’Aleppo che abbracciano la costa e le torri d’avvistamento che accompagnano la scoperta del litorale, tra i più belli della regione. In direzione di Vieste, compaiono i trabucchi, strutture in legno sospese sul mare, un tempo dedite alla pesca oggi scenografici ristorantini.Il sole sorge e tramonta sul litorale di Peschici, regalando scenari incantevoli, impreziositi da grotte, torri costiere e riflessi variopinti. Qui c’è anche un porticciolo peschereccio, aperto ai traghetti per le Isole Tremiti, che si raggiungono in un’ora e mezzo di navigazione. La spiaggia di Marina, la più estesa, è il paradiso di famiglie e surfisti, mentre, tra insenature nascoste, come La Cala, e dorate spiagge sabbiose, come Procinisco e San Nicola, si celano spettacolari trampolini naturali, come quello di Zaiana, e gli incantevoli trabucchi, sistema tradizionale di pesca ancora usato dai peschiciani, diffusi soprattutto verso Manaccora e Cala Lunga. Il litorale è paradisiaco dalla Cala del Turco alla spiaggia di Sfinale, incorniciata dalla macchia mediterranea.

Da vedere:

Santuario della Madonna di Loreto
Abbazia di Santa Maria di Càlena
Castello Normanno
Porto di Peschici
La baia del turco
Zaiana

Arte sacra popolare, le edicole votive in Puglia


Sin dall’antichità l’uomo ha voluto sancire il legame con la terra che riteneva “sua” interpretando eventi inusuali come segni soprannaturali, la volontà del divino di consacrare questo vincolo. E così sorgenti, crocevia e luoghi in cui era successo un evento miracoloso, o al quale era difficile dare una spiegazione razionale cominciarono ad essere considerati sacri e contraddistinti dalla presenza di modeste cappelline al cui interno venivano poste delle statue. L’avvento del cristianesimo ha visto l’incedere di nuovi oggetti di devozione all’interno di queste cappelle, come le statue dei santi, della Madonna e del Cristo. Risalendo alle loro origini, il nome deriva dal latino “aedicula”, che significa tempietto, tabernacolo, piccolo santuario e, molto probabilmente, le edicole esistevano già nell’antico Egitto e in Grecia. Furono poi ripudiate dai primi cristiani e successivamente riammesse nel Medioevo.

Il mistero di Jazzo del Demonio

 
Andare in vacanza in Puglia, spesso significa soggiornare spesso in aziende agricole adibite a strutture per la ricezione turistica, chiamate masserie. Sono disseminate in tuta la regione, ognuna con carateristiche legate a certe specificità dell'area. Sono certamente tra gli edifici rurali più diffusi in questa parte di Italia, ma non sono gli unici. Addentrandosi nella regione, in un'area chiamata Murgia, o spostandosi sul Gargano, è possibile trovare, insieme alle masserie, i cosiddetti jazzi.

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