Arte sacra popolare, le edicole votive in Puglia


Sin dall’antichità l’uomo ha voluto sancire il legame con la terra che riteneva “sua” interpretando eventi inusuali come segni soprannaturali, la volontà del divino di consacrare questo vincolo. E così sorgenti, crocevia e luoghi in cui era successo un evento miracoloso, o al quale era difficile dare una spiegazione razionale cominciarono ad essere considerati sacri e contraddistinti dalla presenza di modeste cappelline al cui interno venivano poste delle statue. L’avvento del cristianesimo ha visto l’incedere di nuovi oggetti di devozione all’interno di queste cappelle, come le statue dei santi, della Madonna e del Cristo. Risalendo alle loro origini, il nome deriva dal latino “aedicula”, che significa tempietto, tabernacolo, piccolo santuario e, molto probabilmente, le edicole esistevano già nell’antico Egitto e in Grecia. Furono poi ripudiate dai primi cristiani e successivamente riammesse nel Medioevo.


L’edicola votiva veniva commissionata dal proprietario di un’abitazione o da un gruppo di abitanti di uno stesso quartiere per ringraziare i santi per un pericolo scampato oppure per scongiurare terremoti, alluvioni o per dimostrare gratitudine o ancora, per ricordare una persona cara defunta o per ricevere protezione.


Avevano inoltre la funzione di rassicurare il viandante lungo il suo cammino in vari punti cruciali del suo percorso, soprattutto agli incroci e nei punti di sosta.

Ancora oggi sono visibili innumerevoli immagini di sacralizzazione che rappresentano l’esternazione dell’arte popolare e l’espressione di una religiosità radicata e diffusa e che continua nel tempo. Tra la fine del secolo XIX e il secondo dopoguerra divenne pratica diffusa quella di scavare delle nicchie sui muri o degli altarini con statue o semplici pitture. Spesso esse custodiscono al loro interno vari oggetti, come raffigurazioni sacre, rosari, fiori, ceri. Con il passare del tempo, sempre più di frequente, venivano erette per adempiere ad una promessa. In passato le edicole erano dei veri e propri monumenti dall’alto valore simbolico, di cui la gente si prendeva cura adornandole di fiori freschi e nuovi oggetti votivi. Oggi stanno perdendo il loro vero significato e spesso portano il segno dell’incuria e del degrado.


Ciò nonostante restano la testimonianza di una fede antica e autentica, di un passato che ha lasciato, indelebili e affascinanti, i suoi segni. La Puglia ne è piena: in città o in campagna è davvero frequente imbattersi nelle più diverse espressioni di devozioni ai Santi e alla Madonna.

Ancora oggi è possibile incontrare gente che, passando davanti all’edicola, si fa un segno della croce o schiere di anziane signore intente a recitare il rosario davanti a questi piccoli templi.
Soltanto nella città antica di Bari, pare si possano contare 240 edicole votive e, andando in molti altri centri del nord barese, è possibile incontrarne di antichissime, simbolo di un sentimento religioso popolare molto forte e sentito.



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