Nardò

E’ uno scrigno di arte e natura la bella città di Nardò col prezioso barocco del centro storico, la rigogliosa campagna e una lunga costa dal mare cristallino, in cui ricade il Parco di Porto Selvaggio.

Città di origini antichissime, Nardò è il centro più popoloso della provincia di Lecce dopo il capoluogo, da cui dista 26 chilometri, e custodisce preziose testimonianze della sua storia sin dall’insediamento dei messapi. A soli 7 chilometri, il mar Ionio bagna le frazioni di Santa Maria al Bagno, Santa Caterina e Sant’Isidoro.
Accoglie il visitatore che giunge da Lecce il tempietto seicentesco dell’Osanna, ai margini del centro storico. Qui domina il barocco che svela in uno scenario magnifico in piazza Salandra, da anni ricercato set cinematografico.
Da non perdere la Cattedrale, la Chiesa di San Domenico, massimo esempio di barocco leccese e il Castello degli Acquaviva, sede del Municipio a cui si giunge camminando sull’antico basolato.
La campagna neretina, tra ulivi secolari e distese di vigna, è costellata da masserie, molte delle quali fortificate. Patria dell’oliva Cellina, Nardò produce ottimo olio extravergine e vino di qualità, oltre che rinomate angurie.
Lungo la costa, impreziosita dal Parco di Portoselvaggio e Palude del Capitano con la grande pineta che si estende in riva al mare, svettano imponenti torri d’avvistamento. Dolci calette con piccole spiagge di sabbia si alternano a scogliere selvagge, da cui ammirare uno splendido tramonto sul mare.

Da vedere:

Cattedrale di Santa Maria Assunta
Acquario del Salento
Castello degli Acquaviva

Da assaggiare:

Meloncella
Nardò DOC
Oliva Cellina di Nardò

Arte sacra popolare, le edicole votive in Puglia


Sin dall’antichità l’uomo ha voluto sancire il legame con la terra che riteneva “sua” interpretando eventi inusuali come segni soprannaturali, la volontà del divino di consacrare questo vincolo. E così sorgenti, crocevia e luoghi in cui era successo un evento miracoloso, o al quale era difficile dare una spiegazione razionale cominciarono ad essere considerati sacri e contraddistinti dalla presenza di modeste cappelline al cui interno venivano poste delle statue. L’avvento del cristianesimo ha visto l’incedere di nuovi oggetti di devozione all’interno di queste cappelle, come le statue dei santi, della Madonna e del Cristo. Risalendo alle loro origini, il nome deriva dal latino “aedicula”, che significa tempietto, tabernacolo, piccolo santuario e, molto probabilmente, le edicole esistevano già nell’antico Egitto e in Grecia. Furono poi ripudiate dai primi cristiani e successivamente riammesse nel Medioevo.

Il mistero di Jazzo del Demonio

 
Andare in vacanza in Puglia, spesso significa soggiornare spesso in aziende agricole adibite a strutture per la ricezione turistica, chiamate masserie. Sono disseminate in tuta la regione, ognuna con carateristiche legate a certe specificità dell'area. Sono certamente tra gli edifici rurali più diffusi in questa parte di Italia, ma non sono gli unici. Addentrandosi nella regione, in un'area chiamata Murgia, o spostandosi sul Gargano, è possibile trovare, insieme alle masserie, i cosiddetti jazzi.

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