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Cinque motivi per visitare la Murgia

di Marinella Bozzetti

Dovessimo immaginare un moderno Ulisse, avrebbe le fattezze di Lorenzo Scaraggi. Lorenzo non è cambiato per niente.
Lo ritrovo a distanza di 6 anni e di strada ne abbiamo fatta tanta entrambi, lui a bordo del suo Wostok100k ed io in sella alle mie biciclette. Quando l'ho conosciuto, conduceva in una radio locale, insieme a Peppino, il suo compagno di avventure, un programma che parlava di viaggi e della loro impresa in Cappadocia; ci chiamò perché raccontassimo il nostro primo viaggio in tandem, -un tandem pimpatissimo, diremmo oggi!- che ci vide macinare strada, metro dopo metro in tutta Italia, Dolomiti ed isole comprese ed anche oltre confine, con una puntatina in Corsica!

Lorenzo parlava così bene di viaggi che mentre lo faceva, ne immaginava di nuovi e impiegava tutte le sue risorse ed energie perchè potesse ogni volta, tornare a raccontare nuove avventure a bordo del suo camper.

Sono passati 6 anni, dunque. Moltissimi dei viaggi sui quali ha fantasticato dentro e fuori dall'Europa, li ha poi fatti veramente trovando anche  nuove compagnie sulla sua strada... ed io anche! In questi 6 anni ho accompagnato turisti da tutto il mondo alla scoperta della Puglia e della Basilicata, a piedi, in bici, con bambini e con nonnini ;).
In questi sei anni sono cambiate talmente tante cose che, oltre ad essere nate due bambine, è nata TourCouture, questa nostra piccola realtà che cerca di rappresentare l'offerta più genuina, sostenibile, sincera ed appassionata del turismo in questo angolo di Italia. Eppure c'è qualcosa che è rimasto immutato ed ancora accomuna Lorenzo e me, nonostante i kilometri, nonostante le esperienze.

E' lo sguardo sulla murgia: uno sguardo disincantato eppure sognante su una terra che abbiamo frequentato e frequentiamo tanto e che ciononostante, continua a mantere un'aurea di mistero ai nostri occhi e a quelli di chi vi si avventura.


La Murgia, per estensione, è terra aguzza e tagliente: lo è per il carattere schivo di chi, per secoli la ha abitata e lavorata con fatica ed operosità; lo è per per i suoi inverni rigidi e per le sue estati aride; per il vento sferzante che ne ha disegnato i profili; lo è per le piante che la popolano, per la maggior parte arbusti alcuni dei quali d'estate diventano così secchi e duri da diventare letali per qualsiasi ciclista: spine così appuntite e pungenti che i pastori le hanno chiamate con una certa ironia, "baciapiedi". 
Ma la murgia è tanto altro, e Lorenzo lo sa bene. Per questo, quando con il suo "Puglia Fuori Rotta" è giunto da queste parti, ha deciso di chiamarmi per tornare a condividere la nostra visione della Murgia.

E' partito ad inizio luglio il Wostok100k percorrendo in lungo ed in largo la Puglia alla ricerca di mete fuori rotta, appunto.  E non so cosa ci sia di più fuori rotta di questo altopiano carsico apparentemente brullo ed ostico.

L'obiettivo era quello di esaltarne la ricchezza. Lorenzo mi ha chiesto 5 buoni motivi per convincere i suoi follower a dedicare del tempo alla scoperta di questo territorio. Compito facilissimo, lo posso fare, è il mio lavoro. Ho 3 minuti. Arriva il giorno delle riprese, il giorno più lungo di questo 2020, probabilmente! Dover scegliere SOLO 5 motivi per descrivere la murgia sembra una impresa impossibile. Beh, ho dovuto fare una difficile selezione, e so di aver scarificato aspetti importantissimi, eppure abbiamo portato a casa una bella cartolina. Grazie Lorenzo Scaraggi per l'opportunità, ci vediamo in questa terra sitibonda per placare la nostra sete di meraviglia.

[credits: Lorenzo Scaraggi - cave di Bauxite - Spinazzola]

 

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Il mistero di Jazzo del Demonio

 
Andare in vacanza in Puglia, spesso significa soggiornare spesso in aziende agricole adibite a strutture per la ricezione turistica, chiamate masserie. Sono disseminate in tuta la regione, ognuna con carateristiche legate a certe specificità dell'area. Sono certamente tra gli edifici rurali più diffusi in questa parte di Italia, ma non sono gli unici. Addentrandosi nella regione, in un'area chiamata Murgia, o spostandosi sul Gargano, è possibile trovare, insieme alle masserie, i cosiddetti jazzi.

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Arte sacra popolare, le edicole votive in Puglia


Sin dall’antichità l’uomo ha voluto sancire il legame con la terra che riteneva “sua” interpretando eventi inusuali come segni soprannaturali, la volontà del divino di consacrare questo vincolo. E così sorgenti, crocevia e luoghi in cui era successo un evento miracoloso, o al quale era difficile dare una spiegazione razionale cominciarono ad essere considerati sacri e contraddistinti dalla presenza di modeste cappelline al cui interno venivano poste delle statue. L’avvento del cristianesimo ha visto l’incedere di nuovi oggetti di devozione all’interno di queste cappelle, come le statue dei santi, della Madonna e del Cristo. Risalendo alle loro origini, il nome deriva dal latino “aedicula”, che significa tempietto, tabernacolo, piccolo santuario e, molto probabilmente, le edicole esistevano già nell’antico Egitto e in Grecia. Furono poi ripudiate dai primi cristiani e successivamente riammesse nel Medioevo.

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